Il “Museo Interattivo di Archeologia Informatica” (MIAI) di Cosenza ed il “Museo dell’Informatica Funzionante” (MusIF) di Palazzolo Acreide sono due progetti nati indipendentemente all’inizio degli anni zero.
Dopo essere venuti a conoscenza gli uni degli altri e aver fatto amicizia, i ricercatori di entrambe le strutture hanno iniziato a collaborare a sempre più stretto contatto, fino al punto che oggi considerano le due collezioni come due sedi – dislocate in Calabria e Sicilia – di un unico museo transregionale.
La collezione consiste di migliaia di reperti: centinaia di sistemi informatici, periferiche hardware di ogni genere e una nutrita biblioteca comprendente documentazione tecnica, manuali e letteratura scientifica. Tutto il nostro patrimonio è stato raccolto sul territorio (…e oltre!) nell’arco di più di tre lustri; il materiale viene restaurato con cura ed allestito nelle nostre sedi in una esposizione permanente, visitabile su prenotazione.
La nostra missione è quella di preservare i manufatti e le storie dell’era dell’informazione per le generazioni future.
L’elaboratore elettronico in ogni sua forma, dai vecchi enormi mainframe fino ai recenti smartphone, è la protesi definitiva del cervello umano. Una straordinaria chiave di lettura del nostro tempo, particolarmente adatta per ripercorrere la storia della vertiginosa evoluzione tecnico-scientifica dell’ultimo secolo e a raccontare le vicende umane.
Se è vero che il computer è lo strumento creativo predominante nella cultura moderna, è nelle memorie dei computer che occorre scavare per raccontare la storia recente dell’uomo.
Le nostre attività vanno dall’organizzazione di mostre temporanee allo studio e la realizzazione di ricostruzioni storiche, all’organizzazione di corsi di formazione, passando per l’allestimento di set, fino al recupero di dati da media obsoleti. Tutto ciò è possibile solo grazie alle donazioni di amici e simpatizzanti ed al lavoro volontario di specialisti e appassionati.
Ad oggi, le due strutture continuano a funzionare in armonia e con continuità senza il supporto economico di alcuna istituzione pubblica.