“Viaggio nella memoria elettronica” è un’opera di Street Art, realizzata nella sede del MIAI tra ottobre e dicembre del 2023 da Amaele Serino (Tiskio) e Carmelo Gervasi (Melo) dello storico gruppo locale di writers Brò Crew 360.
Durante la realizzazione del murale, i Brò ci hanno consegnato alcuni vecchi media – cartucce Iomega Zip e CD-ROM – con il backup dei dati di “Onè SoUnD”, una delle prime fanzine a tema Hip-Hop del sud Italia!
La copertina del numero 0 della fanzine Onè SoUnd – estate 1997
Il contenuto, creato nella seconda metà degli anni ’90 su sistemi Apple MacOS/PPC e illeggibile dai sistemi odierni, è stato interamente recuperato nel laboratorio del MIAI e pubblicato insieme alle scansioni dei cartacei originali.
Grazie a questo lavoro ora è possibile sfogliare tutti i numeri della zine in formato pdf.
Anche i file originali presenti nei supporti sono stati estratti, convertiti in formati compatibili con un pc moderno e resi disponibili online.
Per i più nerd, abbiamo voluto aggiungere all’archivio una immagine binaria pronta per l’emulatore Qemu di un sistema MacOS 9.2 contenente tutti i documenti e gli applicativi necessari per leggerli, ottenendo un ambiente che riproduce l’esperienza originale del lavoro di grafica e impaginazione.
Trovate alcuni degli sfondi di “Onè SoUnD” riutilizzati nel nostro calendario per il 2026, “SPRAY” ; -)
All’interno dell’archivio, consultabile fisicamente presso il Mart, si trovano, oltre a numerosi documenti cartacei, centinaia di media digitali obsoleti (tra cui floppy disk, cartucce SyQuest e Iomega ZIP, dischi magneto-ottici), illegibili su un computer moderno.
Il documento che alleghiamo in fondo a questo post, recentemente pubblicato nella forma di una coloratissima zine cartacea proprio dal Mart, contiene il nostro rapporto tecnico redatto alla conclusione del lavoro di recupero dati, completato con successo nell’estate del 2024 presso il laboratorio del MIAI di Rende.
Il documento è accompagnato da una introduzione di Duccio Dogheria, responsabile degli archivi storici del Mart, ed è stato impaginato in modo meraviglioso insieme ad alcuni degli incredibili lavori di grafica ritrovati nei media.
Testi: – Duccio Dogheria (Mart, Archivio del ’900); – Emiliano Russo e Gabriele Zaverio (Museo Interattivo di Archeologia Informatica Museo dell’Informatica Funzionante) Progetto grafico: – Alice Corrain, Lorenzo Goatelli Pics: – tutte le immagini provengono dall’archivio digitale di Piermario Ciani presso l’Archivio del ’900 del Mart
(c) CC BY-NC-ND 4.0 Mart Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
Tra i tanti workshop, seminari e talk che si sono tenuti all’hackmeeting – l’incontro annuale delle controculture digitali italiane, ormai alla sua 25ma edizione – troviamo la presentazione della (ri)pubblicazione di un antico e singolare oggetto letterario digitale: “Ra-Dio”.
Ra-Dio è stato il primo ipertesto narrativo italiano. Realizzato da Lorenzo Miglioli – già autore di testi sperimentali per diversi media, dalla televisione, al cinema, al teatro – Ra-Dio fu pubblicato nel maggio 1993 all’interno della collana Elettrolibri, una coedizione tra le case editrici Castelvecchi (Roma) e Synergon (Bologna), con il contributo tecnico del gruppo milanese Human Systems.
A testimonianza del periodo storico di transizione, Ra-Dio venne presentato in due versioni: cartacea, sotto forma di un libretto dalla copertina verde, e digitale, sotto forma di floppy disk da 1.44 Mb (per la precisione, i floppy – forniti in allegato alla pubblicazione cartacea – erano due: uno compatibile con DOS e uno compatibile con Mac). Il libretto, di 90 pagine, conteneva degli estratti di Ra-Dio e di Bit Generation, un altro breve racconto realizzato da Miglioli, e un’intervista a Michael Joyce, autore del primo romanzo elettronico ipertestuale mai pubblicato, afternoon, a story (1987), nonché co-ideatore di Storyspace, la piattaforma di scrittura e lettura ipertestuale con la quale vennero realizzati sia Ra-Dio che lo stesso afternoon.
I floppy disk contenevano, ciascuno, la prima traduzione italiana del romanzo di Joyce (curata da Alearda Pandolfi, Filippo Soresi e Walter Vannini) e Ra-Dio, naturalmente, in una versione ampiamente rimaneggiata rispetto a quella cartacea, sia perché sfruttava le potenzialità del medium elettronico, sia perché interagiva con altri testi (Bit Generation e altri brevi racconti scritti in coproduzione con Stefano Raspini e Giuseppe Caliceti, membri fondatori, insieme a Miglioli, del gruppo di ricerca letteraria I.E.N. Ipermarket Emilia Nord).
Visionario, caustico, provocatorio, Ra-Dio è sì un racconto di fantascienza distopica – assieme al tecnoguerriero John Cable Cult III si scopre che l’umanità si è estinta da migliaia di anni e la Terra è diventata un immenso museo virtuale – ma è anche, soprattutto, un intervento artistico nato dalla consapevolezza dell’evolversi della letteratura
Miglioli, infatti, descrisse il dischetto come un “ready made” della nuova letteratura in mutazione, un virus da non liberare aprendo il file che lo conteneva (e, come tale, venne esposto nel 1995 al Centre Pompidou di Parigi in una collettiva d’avanguardia).
Questa operazione artistico-concettuale generò un enorme impatto mediatico: in Italia esplose l’interesse per la letteratura ipertestuale, Ra-Dio vendette oltre ventimila copie e il suo autore divenne un autore di culto per un’intera generazione.
Mai più ripubblicato, oggi Ra-Dio è praticamente introvabile… Finora.
A distanza di 30 anni, il primo ipertesto narrativo italiano è di nuovo disponibile sul sito archive.org in una versione archivistica interattiva e fedele all’originale, grazie allo sforzo congiunto di alcuni collettivi e istituzioni che si occupano di conservare e studiare la storia della tecnologia, della cultura e della società digitale: i musei MIAI (Museo Interattivo di Archeologia Informatica) di Cosenza e MusIF (Museo dell’Informatica Funzionante) di Palazzolo Acreide, e il gruppo LEI (Letteratura Elettronica Italia).
La presentazione si è svolta durante hackmeeting, presso il centro sociale occupato autogestito “Angelina Cartella” di Reggio Calabria, nel pomeriggio di sabato 9 settembre con la presenza dei curatori dell’iniziativa e dell’autore, che ha gentilmente fornito il materiale originale e acconsentito all’operazione.
[Testo di Roberta Iadevaia / LEI]
Qui di seguito trovate il link per accedere alla pagina con la scansione del testo cartaceo, il dump dei dischetti con la versione ipertestuale del libro e un emulatore utilizzabile direttamente nel browser per utilizzare il software nel suo ambiente originale.