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PDP-11/34

Questo e’ il nostro DEC PDP-11/34, perfettamente funzionante, con Space Invaders funzionante su terminale DEC VT-100.

Ci e’ stato donato dalla REM Radioterapia di Catania grazie all’interessamento del Dott. Marco Greco circa 12 anni fa. Ha abitato dapprima la nostra sede storica del Freaknet Medialab al Centro Sociale Auro di Catania, dove per un paio di anni ha soggiornato, spento, nel sottoscala, venendo spesso scambiato per una fotocopiatrice.

Successivamente la forza bruta di possenti braccia lo hanno trasportato INTERO (peso maggiore di 300Kg) al piano di sopra, nella stanza del Medialab, dove e’ stato messo in funzione ed e’ stato utilizzato per qualche anno.

Dopodiche’ ci ha seguiti nella sede condivisa con Arci Catania, in Via Landolina: e’ stato smontato, trasportato al quarto piano e rimontato. Qui ha funzionato per un po’, poi ha presentato un guasto al sistema di avviamento.

Dopo circa un anno di analisi degli schemi elettrici, il guasto e’ stato individuato e riparato, e’ stato sostituito un integrato ed e’ tornato in funzione!

Successivamente e’ stato smontato e trasportato al Poetry Hacklab di Palazzolo Acreide dove, rimontato, ha continuato a funzionare senza problemi.

Infine, trovata la nuova sede del Museo, e’ stato nuovamente smontato, trasportato al primo piano, con fatiche immense, e rimontato interamente. Questa foto e’ relativa al test di funzionamento effettuato durante quello che speriamo sia uno degli ultimi spostamenti di questa macchina spettacolare, che funziona perfettamente!

E’ costata 150 milioni di lire nel 1976. 🙂

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Restauro Olivetti M24

Al MusIF abbiamo 4 macchine Olivetti M24; gli interventi effettuati su di esse si sono sviluppati nell’arco di un paio di mesi.

Il primo intervento e’ stato quello di “mettere in sicurezza” le macchine, verificando lo stato delle batterie interne che sappiamo essere predisposte a problemi di perdite di acido; in effetti su tutte le motherboard abbiamo scoperto tracce di corrosione piu o meno avanzata. Le batterie sono state tutte rimosse e le schede sono state pulite e trattate contro l’ossidazione.

Una delle macchine e’ conservata nel deposito ed e’ in attesa di restauro, essendo abbastanza particolare: e’ infatti dotata di lettore di nastri ed hard disk, montati in un apposito quanto particolare case esterno.

Circa 4 mesi fa i test su una delle macchine hanno evidenziato un problema di alimentazione apparentemente grave (rumore di scariche elettriche, odore di bruciato) che invece si e’ rivelato essere una semplice saldatura fredda su un condensatore di filtro nell’alimentatore. Nonostante la riparazione questa macchina non ha dato segni di vita; abbiamo appurato che la scheda madre e’ difettosa, forse a causa della perdita di acido dalla batteria, che deve aver corroso alcune parti interne e compromesso la funzionalita’.

Oggi invece, insieme ad Alessandro abbiami sistemato gli altri due M24. Il primo e’ stato montato in configurazione floppy disk + hard disk MFM da 20 MB con sistema operativo MS-DOS, ed il secondo in configurazione doppio floppy e scheda emulatrice Olivetti M20, dotata di secondo microprocessore Zilog Z8000. Il sistema si avvia con il PCOS 1.0 Olivetti, di cui abbiamo i dischi originali.

Abbiamo avuto invece problemi con un hard disk mfm Seagate ST-225 che supponiamo contenesse programmi sotto sistema PCOS; purtroppo, dai test effettuati col diagnostico Olivetti, sembra che la traccia 0 di questo disco sia rovinata, quindi difficilmente recuperabile a meno di qualche miracolo… Sarebbe fantastico poter recuperare questi dati! 🙂

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Progetto Apple 1

– Sarebbe bello avere un Apple 1 al Museo…
– Gia’.
-Peccato che costi uno sfacelo!
– Beh… potremmo rifarlo…
– Come “rifarlo”?
– …conosco un tipo negli USA che ha clonato perfettamente la scheda madre, basterebbe trovare i componenti…
– Ma questa sarebbe una cosa GRANDIOSA!
– …magari cercare quelli d’epoca… qua nei cassetti ne abbiamo un bel po’… poi sulle aste online…
– Fantastico!
– … controllare i codici… fare una analisi delle schede originali per capire quali componenti sono montati… sarebbe un lavoro da PAZZI!
– Facciamolo! Facciamolo SUBITO!

Asbesto & Ram, Luglio 2011

Perchè ricostruire un Apple 1?


L’Apple Computer 1, progettato e costruito da Steve Wozniak nel 1975/76, durante i ritagli di tempo all’interno del suo cubicolo alla Hewlett-Packard dove lavorava, e’ il computer che ha permesso alla Apple di diventare cio’ che e’ oggi. Poche centinaia di pezzi, prodotti e venduti a tempo di record; solo una scheda e nient’altro – il compratore doveva procurarsi autonomamente un contenitore, una tastiera, persino agli alimentatori. Interfaccia per registratore a cassette, connessione per un monitor in bianco e nero. Oggi viene venduto nelle aste, a seconda dello stato di funzionamento e conservazione, a cifre variabili tra i 20.000$ (aste online)ed i 250.000$ (una delle recenti aste su Christie’s). Va da se’ che al momento non possiamo permetterci un acquisto di questo tipo!

Ma la sua realizzazione, a partire da zero, diventa innanzitutto una performance creativa. E saranno diversi gli esperti coinvolti nella ricerca di componenti adatti a realizzare una copia funzionante, ma che abbia le giuste caratteristiche “museali”: vogliamo impiegare componenti della stessa epoca e forma, aventi caratteristiche il piu’ possibile rispondenti agli standard di allora.

Abbiamo visto altri cloni in circolazione, ma spesso questi sono realizzati con componenti nuovi, di qualita’. Cio’ non riflette di certo l’idea originale di Woz: creare un computer utilizzando le parti piu’ economiche, di facile reperibilita’. Quindi siamo alla ricerca di componentistica originale degli anni ’70, anche usata, o riciclata da schede di recupero, che sia funzionante ed il piu’ possibile simile, se non identica, a quella montata sulle schede Apple 1 del 1976.

Un falso storico?

Cosa distingue quindi un originale dalla nostra copia? Beh, innanzitutto il fatto che noi la dichiariamo tale. Volendo barare sarebbe possibile realizzare un clone identico, indistinguibile dal vero Apple 1, recuperando gli stessi componenti, con lo stesso codice, producendo da zero una scheda madre identica all’originale, invecchiandola, utilizzando strumenti d’epoca e creando una storia che supporti la sua esistenza (o il suo falso ritrovamento). Questo secondo noi e’ perfettamente realizzabile, un pezzo tecnologico come questo e’ piu’ facilmente riproducibile rispetto ad un quadro del Caravaggio. Ma, oltre che una truffa, cio’ sarebbe un falso storico.

Una copia destinata ad un Museo (ne esistono decine, di ogni opera, in diversi Musei nel mondo) va realizzata secondo precisi criteri scientifici, ed il suo scopo e’ permettere comunque ai visitatori, in assenza dell’originale, di osservare ed apprezzare un pezzo della nostra storia. Questo e’ il nostro obiettivo e saremo fieri di produrre un risultato indistinguibile dall’originale, una bella sfida per i visitatori piu’ esperti…

Formazione e divertimento

Le fasi della realizzazione, iniziate mesi fa con la ricerca dei primi componenti, sono documentate in tutti i dettagli, cosi’ come lo saranno tutte le fasi di realizzazione, di testing e di messa in funzione. Ogni singola scelta e’ ponderata e calcolata in base a precisi metodi di lavoro che privilegiano il piu’ possibile una ricostruzione fedele che riflette il senso della realizzazione originale e che ne comunica le stesse sensazioni.

Le motivazioni sono molteplici: divertirci, creare un interessantissimo pezzo da esporre, imparare nuove cose e possibilmente coinvolgere altri appassionati a giocare e condividere con noi questo percorso formativo, che portera’ a capire perfettamente come funziona un computer del 1976, studiato nei dettagli e quindi ricostruito con parti d’epoca.

Sostieni questo progetto

Per realizzare questo ennesimo progetto stiamo impegnando risorse economiche e personali non indifferenti; alcuni componenti sono ormai diventati rarissimi e non possono essere sostituiti con componenti nuovi senza inficiare il risultato finale della ricostruzione. Ma siamo vicini al successo, sappiamo di potercela fare! Per questo chiediamo il tuo aiuto: diventa anche tu sostenitore del Museo dell’Informatica Funzionante e contribuisci a realizzare una parte dell’Apple 1 che vi sara’ esibito!

Puoi aiutarci con una donazione, oppure recuperando alcuni componenti obsoleti che stiamo cercando:

ATTENZIONE: TUTTI QUESTI COMPONENTI DEVONO AVERE UN “DATECODE” 1976, oppure ANTECEDENTE, o che gli si avvicini il piu’possibile (1977, 1978, 1979)

  • LM320MP-5 Regolatore di tensione -5V in case TO202
  • LM320MP-12 Regolatore di tensione -12V in case TO202
  • LM340MP-12 Regolatore di tensione+12V in case TO-220 NE555 della Signetics
  • LM323K Regolatore di tensione+5V marca NATIONAL VERSIONE ORO
  • Integrati TTL: 7400, 7402, 7404, 7408, 7410, 7427, 7432, 7450, 74123, 74154 74157, 74160, 74161, 74166, 74175, marca Signetics o Fairchild
  • Integrati TTL 74S257 marca Fairchild in case CERAMICO
    Motorola 6820 o Signetics SY6820/6520
  • CPU 6502 della SIGNETICS, case in CERAMICA BIANCA
  • CPU 6502 della SIGNETICS, case plastico
  • DRAM 4Kx1 4096-11 della MOSTEK, case plastico
  • DRAM 4Kx1 4027 300nS della MOSTEK, case plastico
  • DRAM 4Kx1 4096-11 della MOSTEK, case in ceramica viola + oro

Cos’è un “DATECODE”? Guardate la didascalia della prima foto di questo post…

Vieni a costruirlo insieme a noi!


Ogni Mercoledi pomeriggio, dalle 15 alle 19, ci troverai come sempre nella nostra sede, in Via Carnevale 17 a Palazzolo Acreide!